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Protocollo per l'ascolto del minore

Nelle date del 29 giugno e  del 10 luglio 2012 il Presidente del Tribunale di Messina, il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Messina, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina e l’Assessore alle politiche della famiglia, rapporti con le Chiese, politiche per la sicurezza del Comune di Messina hanno sottoscritto il “Protocollo per l’ascolto del minore”, scaricabile in questa sezione.
 
L’Ascolto del minore, come noto, è espressamente previsto dalle vigenti disposizioni anche nei procedimenti di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio, nonché nei procedimenti relativi ai figli di genitori non coniugati, in tutti i procedimenti civili finalizzati alla emissione di provvedimenti relativi all’affidamento ai genitori ed alla potestà parentale, e comunque in tutti i procedimenti che incidono sullo status del minore, ivi compresi i procedimenti di tutela.
 
Il Legislatore, tuttavia, nel prevedere tale audizione non ha avuto cura di disciplinare le relative modalità, nonostante la indifferibile necessità di assicurare e garantire al minore medesimo una effettiva opportunità di esprimere le proprie opinioni ed i propri bisogni, desideri, aspettative, dubbi, incertezze, in omaggio ai principi e diritti riconosciuti dall’art. 12 della Convenzione ONU del 1989 sui diritti dell’infanzia, ratificata con legge 176/1991, e dalla Convenzione di Strasburgo del 25/01/1996, ratificata con legge 77/2003, nonché dalle linee guida per una giustizia Child – Friendly approvate dal Consiglio d’Europa il 17/11/2010.
 
Da qui l’esigenza avvertita dalla più sensibile magistratura e avvocatura messinese di redigere un documento teso a regolamentare tempi, luogo e modalità di ascolto del minore nel rispetto delle suindicate esigenze, ma pur sempre nell’osservanza del diritto di difesa riconosciuto alle parti coinvolte nei relativi giudizi.
 
Il “Protocollo per l’ascolto del minore”, ritiene questo Consiglio dell’Ordine, rappresenta una conquista di civiltà nei confronti dei soggetti più sensibili  e costituisce un traguardo anche sul piano del metodo seguito, che ha visto la concertazione tra gli addetti ai lavori e le locali istituzioni, per scongiurare interventi che negli ultimi tempi sono stati calati dall’alto da chi, con ogni probabilità, non ha alcuna esperienza pratica.
 
Il Consiglio è certo che tutti i Colleghi presteranno massima attenzione e scrupoloso rispetto di quanto disciplinato per la salvaguardia delle primarie esigenze dei minori e si adopereranno  affinché la spontaneità degli stessi non venga compromessa da comportamenti già stigmatizzati dal Supremo Collegio in sede di impugnazione di provvedimenti disciplinari.